La digitalizzazione sopraggiunge nella contabilità ambientale. Nuovi formulari e registri di carico e scarico rifiuti

La digitalizzazione sopraggiunge nella contabilità ambientale. Nuovi formulari e registri di carico e scarico rifiuti

Ebbene sì. Il Ministero dell’Ambiente ci prova, di nuovo, nell’informatizzare la tracciabilità dei rifiuti, digitalizzando la documentazione necessaria alla loro identificazione. Dopo la débâcle del sistema SISTRI istituito nel 2009, ecco che arriva RENTRi (Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti, disciplinato dal Decreto Ministeriale del 4 aprile 2023 n. 59). E questa volta sembra si faccia davvero sul serio.
 
L’obbligo di iscrizione alla nuova piattaforma digitale per gestori di rifiuti, associazioni di categoria e produttori è stato scaglionato in tre step e il primo partirà già dal 15 dicembre 2024.Per tutti, l’operatività vera e propria inizierà dal 13 febbraio 2025, con nuovi modelli di formulario di identificazione rifiuti e registri cronologici di carico e scarico. 
 
Ai vecchi registri e formulari cartacei subentreranno progressivamente quelli nuovi digitalizzati che impatteranno in maniera radicale sulle contabilità ambientali dei produttori e dei gestori di rifiuti. La necessità di dotarsi di sistemi informatizzati e la complessità delle informazioni da digitalizzare nella piattaforma RENTRi metteranno in grande difficoltà soprattutto i piccoli produttori di rifiuti.
 
Basti pensare ai disagi che subiranno meccanici, carrozzieri, falegnami e tutti gli altri artigiani che producono piccoli quantitativi di rifiuti pericolosi. La rivoluzione digitale si allargherà, poi, anche ai produttori che contano oltre 10 dipendenti, i quali dovranno rendicontare anche i rifiuti non pericolosi.
 
Certo, gli apparati del Ministero avranno informazioni quasi in tempo reale sui rifiuti gestiti nel Paese, oltre naturalmente agli Enti preposti ai controlli ambientali che potranno accedere a tutte le informazioni digitalizzate nel RENTRi. Si spera che, oltre agli inevitabili disagi legati alla mancanza di formazione e di mezzi idonei ad affrontare la sfida digitale, questo Grande Fratello che sta per abbattersi su tutto il ciclo dei rifiuti prodotti, recuperati e smaltiti in Italia, dia un duro colpo alle ecomafie e a quei produttori che non conferiscono correttamente i propri scarti alle ditte autorizzate per un’adeguata gestione dei rifiuti.
 
L’incombenza più gravosa l’avranno gli impianti di trattamento dei rifiuti che dovranno rendicontare, in toto, ogni singola attività svolta per la corretta chiusura del ciclo e per innescare quel sistema virtuoso di approvvigionamento e di riuso dei rifiuti che è alla base degli obiettivi di economia circolare e sostenibilità ambientale nazionali e regionali.
 
Vincenzo Schino
Responsabile tecnico della Recuperi Pugliesi Srl